sabato 25 ottobre 2014

La nostra città. Ecologia, ambiente e riqualificazione urbana

Pubblichiamo l'intervento di Andrea Facchini in occasione dell'incontro su La nostra città. Ecologia, ambiente e riqualificazione urbana all'interno del Festival del Meticciato 2014 organizzato da Ancescao ed altre realtà del territorio tra le quali anche noi di Mettiamo in moto la Zucca!, buona lettura!

Il mio intervento intende ripercorrere in pochi minuti una esperienza di cittadinanza attiva e riqualificazione promossa dai frequentatori abituali di un Parco pubblico nella zona della Bolognina. Si tratta di un esempio di presa in carico di una “porzione pubblica di territorio”, che nel corso del tempo ha rivelato la complessità e le potenzialità che si possono attivare in un “piccolo” polmone verde della città. 

DESCRIZIONE DI CHI FREQUENTA IL PARCO – DUE DIMENSIONI:

INTERGENERAZIONALE E INTERCULTURALE 
Piuttosto che solo lamentarci del “degrado” e trovare facili capri espiatori, vogliamo rimboccarci le maniche e lavorare insieme affinché il Parco diventi un luogo che sia sempre più piacevole frequentare. Vogliamo partire da piccole cose: la cura del verde, il potenziamento dell’area giochi e dell’arredo del parco (cestini per la raccolta differenziata dei rifiuti, panchine, tavoli per pic-nic …) e l’organizzazione di iniziative, ludiche e culturali, che favoriscano una gioiosa e serena partecipazione di tutti gli abitanti del quartiere alla vita della Zucca.
ANDARE OLTRE AL LAMENTO, USCIRE DA UNA DISCUSSIONE STEREOTIPATA, AGIRE PER MIGLIORARE
 Alcuni elementi originari:

SIAMO QUELLI DEL PARCO
 Noi abbiamo consapevolmente deciso di definire un confine di azione operativa. Abbiamo deciso che il nostro lavoro iniziava e finiva nel Parco. E’ stato un modo per maturare una identità. E’ stato un modo per evitare la frustrazione del dover dire di si a tanti per poi non riuscire a fare bene nulla. Qualche volta siamo usciti dal parco, ma come vera eccezione.Non è che non ci interessa cosa c’è fuori dal Parco. E’ che abbiamo fiducia che qualcun altro come noi e meglio di noi agisca in un altro lembo di città. Solo così può migliorare la città. Siamo 10-12 persone molto toste e motivate. Una potenza.

Il PARCO COME CORPO SOCIALE
Nella pluralità di sigle, associazioni, gruppi, programmi, progetti che a vario titolo attraversano il Parco ( dimensione del Parco contenitore), da molto tempo non si faceva una riflessione a partire dal PARCO come luogo di relazione pubblica ( Parco corpo sociale).

OLTRE LA DIMENSIONE PUBBLICA E PRIVATA
 Noi frequentiamo privatamente e quotidianamente il luogo pubblico del Parco. E quindi non c’è bisogno di una motivazione particolare per agire, per incontrarsi, per programmare qualcosa, per controllare cosa succede. Tutto avviene con grande leggerezza e spontaneità.

ABBIAMO DEI CONFINI ORGANIZZATIVI MOLTO LABILI 

Solo dopo molto tempo, abbiamo deciso di darci una forma organizzata e leggera: il COMITATO. I contenitori troppo spesso sono più importanti dei contenuti.
Siamo sempre aperti ad avviare collaborazioni ed incontri.
 NON ABBIAMO COME TEMA PRIORITARIO L’AUTOFINANZIAMENTO.

Cerchiamo di fare tutto mettendo in gioco ogni sorta di competenza e risorsa, ed in ultima istanza compriamo qualcosa. Siamo attenti al riuso. Non ci aspettiamo prima l’ok o il contributo delle istituzioni per partire con qualche attività.
Es. Festa del Parco, Laboratori bambini

DIALOGO ED ASCOLTO 

In questi tre anni lo abbiamo vissuto con il quartiere e con gli uffici comunali. Non è spontaneo, va sempre attivato, come curare una pianta.

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